| 

Cornbread and Peas – Sonny Terry & Brownie McGhee

Quella della pellagra negli Stati Uniti è una storia interessante.1 Dopo che il primo caso venne registrato nel 1902, la malattia continuò a diffondersi nel paese per i quattro decenni successivi, con un bilancio complessivo di 3 milioni di persone colpite e 100.000 morti. I sintomi della malattia, già nota in Europa e diffusa soprattutto fra il XVIII e il XIX secolo, sono desquamazione della pelle (da cui il nome), diarrea, perdita di appetito e demenza. Il picco di diffusione della pellagra si raggiunse nel 1912, e ancora non era chiara l’origine della malattia, se cioè fosse di natura infettiva, se venisse trasmessa dagli insetti come la malaria o se avesse a che fare con scarse condizioni igieniche. In Europa era stata riconosciuta una qualche associazione tra pellagra e mais nella dieta, ma non vi erano certezze.

Nel 1914 il dottor Joseph Goldberger venne incaricato di studiare la malattia per trovare di una terapia efficace. L’idea di Goldberger era che la pellagra non fosse una patologia infettiva ma che fosse invece legata alla dieta, avendo notato, ad esempio, che negli ospedali psichiatrici essa colpiva solo i pazienti ma non le infermiere o i medici che entravano in contatto con loro. La malattia era inoltre particolarmente diffusa negli stati del sud dove veniva praticata la monocoltura del cotone (che sottraeva spazio alla coltivazione di verdure e all’allevamento di bestiame per carne e latte fresco), negli orfanotrofi e nelle prigioni. Il comune denominatore delle persone affette da pellagra era la povertà, e povertà negli Stati Uniti di quel tempo voleva dire – tra le altre cose – potersi permettere una dieta basata prevalentemente sulle cosiddette “tre M”: meat, meal and molasses, ovvero grasso (fat meat, non i tagli pregiati, chiaramente), farina di mais (cornmeal) e melassa. Convinto che la pellagra fosse una malattia di origine alimentare, nel 1915 Goldberger effettuò un esperimento a cui parteciparono volontariamente dodici detenuti (bianchi) del penitenziario della contea di Rankin, in Mississippi, in cambio della libertà alla fine dell’esperimento stesso. Erano tutti sani e nessuno di loro aveva la pellagra. Fornendo ai volontari unicamente la dieta delle “tre M”, Goldberger fu in grado di indurre nei detenuti la pellagra, che scompariva se il regime alimentare veniva variato con cibi come piselli, fagioli e pane di grano. La distribuzione di estratto di lievito attraverso la Croce Rossa prima, e poi attraverso l’introduzione di questo estratto nelle farine, seguiti da campagne di sensibilizzazione, diversificazione delle coltivazioni e mutate abitudini alimentari, contribuirono all’eradicazione della malattia intorno al 1945. Va detto che Goldberger (1874-1929) morì prima di riuscire a capire quale fosse l’elemento che contrastava l’insorgenza della pellagra; lo fece nel 1937 Conrad A. Elvehjem, il quale determinò che si trattava della niacina, ovvero la vitamina B3.

Sonny Terry (a sinistra) e Brownie McGhee (a destra)
Sonny Terry (sinistra) e Brownie McGhee (destra)

È in questo contesto socioeconomico che la triade cornbread, meat and black molasses entra nella musica folk e nel blues, diffusa tra (e verosimilmente anche da) i detenuti delle chain gang costretti ai lavori forzati. Come scrive Paul Oliver in Blues Fell This Morning: «“I don’t want no cornbread, meat and black molasses,” ran a song common in the chain gangs throughout the South, and noted by Odum and Johnson before blues appeared on record.»2 «“Non voglio pane di mais, carne e melassa nera,” recitava una canzone diffusa fra le chain gang del sud, e riportata da Odum e Johnson prima che il blues venisse registrato.»

Nella sua versione del 1942 della celebre work song Take This Hammer, Leadbelly cantava: «I don’t want no cornbread and molasses / It hurts my pride», «Non voglio pane di mais e melassa / Mi ferisce nell’orgoglio».

Il tema verrà ripreso anche da Sonny Terry e Brownie McGhee. Il testo di Cornbread and Peas che qui riporto è quello della versione incisa per la Fantasy Records a Oakland, Oregon, il 15 Marzo 1957, presente all’interno dell’album “Shouts and Blues”3 (Fantasy LP 3317); per la cronaca, i brani di questo e dell’album “Sonny Terry and Brownie McGhee” sono presenti in un’edizione successiva intitolata “California Blues”, anch’essa pubblicata dalla Fantasy. Prima dicevo che la dieta della povera gente era costituita prevalentemente dalle “tre M”, ma ovviamente si mangiava anche altro – per quanto poco. Tanto per dare un’occhiata estremamente sommaria e parziale a quella che era la situazione della popolazione di colore, in una delle interviste agli ex-schiavi raccolte dalla Federal Writers’ Project fra il 1936 e il 1938 in Slave Narratives,4 Victoria McMullen, parlando delle condizioni ai tempi della nonna, riferisce:

«But the other slaves didn’t git nothin’ but fat meat and corn bread and molasses. And they got tired of that same old thing. They wanted something else sometimes.»

«Ma gli altri schiavi non avevano altro che grasso e pane di mais e melassa nera. Ed erano stanchi di mangiare sempre la stessa roba. Avrebbero voluto qualcosa di diverso ogni tanto.»

Sempre in Slave Narratives, un’altra donna, Mary Reynolds, dice:

«Mostly we ate pickled pork and corn bread and peas and beans and ‘taters . They never was as much as we needed.»

«Mangiavamo soprattutto carne di maiale marinata, pane di mais, piselli, fagioli e patate. Rispetto a quello di cui avevamo bisogno, non erano mai abbastanza».

Nella versione di Terry e McGhee, i peas prendono il posto di meat. Lo spazio fisico della canzone, che possiamo solo dedurre, è quello di un luogo da cui non si riesce ad andare via; una prigione, magari, (vedi quanto riportato sopra da Paul Oliver) oppure uno di quei luoghi come i levee camps, i campi di lavoro per la costruzione degli argini dei fiumi in cui si andava per cercare di sbarcare in qualche modo il lunario o si veniva mandati a forza. Il figlio non può tornare dalla madre probabilmente perché è senza denaro, ed è costretto tutte le sere a mangiare “quello che passa il convento” – nella fattispecie cornbread, peas and black molasses – di cui ovviamente non ne può più. Ancora tre mesi, Giugno, Luglio e Agosto, e poi, forse, potrà tornare a casa. Forse.

Cornbread and Peas

Sonny Terry & Brownie McGhee

Sonny Terry e Brownie McGhee, “Cornbread and Peas”. Registrata ad Oakland, Oregon, il 15 Marzo 1957. Traccia #3 dell’album Shouts and Blues. Fantasy 3317. Pubblicazione: 1962. Vinile, LP, mono. Pubblicata originariamente su vinile rosso.

I don’t want no cornbread, peas, black molasses
I don’t want no cornbread, peas, black molasses
At suppertime, Lord, Lord, Lord, suppertime

I got a letter, a letter from my mother this morning
I got a letter, a letter from my mother this morning
She said: «Come home,» Lord, Lord, Lord, «son, come home»

I ain’t got no, I got no ready-made money
I ain’t got no, I got no ready-made money
I can’t go home, Lord, Lord, Lord, I can’t go home

If I could make June, July and August
If I could make June, July and August
I’d go home, Lord, Lord, Lord, I’d go home

I don’t want no cornbread, peas, black molasses
I don’t want no cornbread, peas, black molasses
At suppertime, Lord, Lord, at suppertime

Pane di Mais e Piselli

Sonny Terry & Brownie McGhee

Non voglio pane di mais, piselli e melassa nera
Non voglio pane di mais, piselli e melassa nera
Per cena, Signore, Signore, Signore, per cena

Ho ricevuto una lettera, una lettera da mia madre, stamattina
Ho ricevuto una lettera, una lettera da mia madre, stamattina
Diceva: «Torna a casa», Signore, Signore, Signore, «figliolo, torna a casa»

Non ho del denaro bello e pronto
Non ho del denaro bello e pronto
Non posso tornare a casa, Signore, Signore, Signore, non posso tornare a casa

Se potessi resistere Giugno, Luglio e Agosto
Se potessi resistere Giugno, Luglio e Agosto
Me ne tornerei a casa, Signore, Signore, Signore, me ne tornerei a casa

Perché non voglio pane di mais, piselli e melassa nera
Non voglio pane di mais, piselli e melassa nera
Per cena, Signore, Signore, Signore, per cena

Note


  1. Le fonti consultate per la parte relativa alla pellagra sono le seguenti: Kumaravel Rajakumar. «Pellagra in the United States». Southern Medical Journal 93, n. 3 (marzo 2000): 272–77. https://doi.org/10.1097/00007611-200093030-00005; John Middleton. «Pellagra and the Blues Song ‘Cornbread, Meat and Black Molasses’». Journal of the Royal Society of Medicine 101, n. 11 (2008): 569–70. https://doi.org/10.1258/jrsm.2008.08k007; John Middleton. «The Blues and Pellagra: a Public Health Detective Story». BMJ: British Medical Journal 319, n. 7218 (1999): 1209. https://doi.org/10.1136/bmj.319.7218.1209.↩︎
  2. Paul Oliver. Blues Fell This Morning: Meaning in the Blues. 2° ed. Cambridge University Press, 1990 (1° ed. Cassel & C. Ltd, London, 1960)↩︎
  3. Jazz Discography Project. «Sonny Terry Discography». Consultato 18 aprile 2020. https://www.jazzdisco.org/sonny-terry/discography/↩︎
  4. Works’ Projects Administration. Slave Narratives: A Folk History of Slavery in the United States, from Interviews with Former Slaves. 17 vol. Washington D.C.: Native American Book Publishers, 1941. https://www.loc.gov/collections/slave-narratives-from-the-federal-writers-project-1936-to-1938/about-this-collection/.↩︎

La versione del video seguente è quella registrata per la rete canadese CBC nel 1966 a Toronto.

Articoli simili